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La storia della Ural (sigla “ufficiale” IMZ, ossia Irbit Moto Zavod, “Fabbrica Moto di Irbit”) inizia nel 1939, e trae origine dalle vicende del secondo conflitto mondiale.

 

In quell’ anno, in un ottica di ammodernamento delle truppe terresti per contrastare una seconda possibile Blitzkrieg,  i sovietici si procurano 5 sidecar BMW R71 (motore due cilindri boxer 750 cc a valvole laterali) tramite degli intermediari svedesi, li smontano completamente e ne copiano ogni singolo  pezzo, dando il via alla produzione di centinaia di cloni sovietici delle BMW, in una nuova fabbrica costruita a Mosca.

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La prima Ural M72

Tuttavia, l’ espansione nazista, in quegli anni al suo massimo livello, spinge i sovietici a spostare la fabbrica più ad Est, nella cittadina di Irbit, sui monti Urali (da cui il nome, adottato ufficialmente solo a partire dagli anni ’50), in un’ ex-fabbrica di birra, posto ritenuto sicuro e strategico lontano dagli occhi del nemico.

Il 25 Ottobre del ’42 i primi Ural M72 vengono inviati in battaglia dopo l’approvazione di Stalin; ne furono prodotti un totale di 9799 esemplari durante il conflitto.

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Questa moto ebbe così tanta fama di affidabilità e robustezza che i progetti e la realizzazione rimasero invariati nel tempo nonostante le numerose sperimentazioni su differenti tipi di motore e l’inizio della produzione di motocicli civili degli anni ’50. Ai giorni d’oggi Ural continua a produrre sidecar rimanendo fedele alla tradizione che l’ha resa la casa produttrice di sidecar più famosa al mondo.

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Il moderno Ural Ranger